LA POLIZIA LOCALE DI MODENA ADOTTA LE BODY CAM REVEAL
Una sperimentazione che prevede dieci apparecchi finalizzata a migliorare la sicurezza degli operatori, che pur nel rispetto della privacy dei cittadini, consente di documentare con assoluta certezza comportamenti illeciti o non corretti.
L’iniziativa è stata annunciata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dal comandante Roberto Riva Cambrino durante una conferenza stampa al Comando di via Galilei i quali hanno sottolineato che l’utilizzo delle body cam è definito da uno specifico disciplinare condiviso con i rappresentanti sindacali che stabilisce le modalità di attivazione ed utilizzo degli apparecchi. Il funzionamento delle body cam avviene nel rispetto delle normative sulla privacy: al momento dell’avvio della registrazione gli operatori devono informare in maniera chiara gli interlocutori affinché siano consapevoli della registrazione che li coinvolge, è vietato accendere le body cam in situazioni che coinvolgono minori, persone malate o fragili e nei luoghi privati, di cura, di culto e di espressione politica. La registrazione deve sempre essere finalizzata alla prevenzione e la repressione di situazioni di pericolo.
“Tutto il nostro personale verrà addestrato per l’utilizzo di questa nuova strumentazione – precisa il comandante Roberto Riva Cambrino – anche sotto il profilo etico. Siamo una casa di vetro, non vogliamo nascondere nulla, raccogliamo informazioni soltanto quando si presenta una situazione critica".
Il modello di body cam Reveal adottato è la D3:
“Un apparecchio capace di registrare in formato mp4 con risoluzione fino a 1.080p a 25-30 fotogrammi al secondo – spiega l’Ing. Andrea Fornari, Direttore Tecnico di BF2 - estremamente leggero (pesa 155 grammi) e semplice da utilizzare grazie al tasto di accensione laterale e schermo touch. Ha un’autonomia è di 12 ore di registrazione sviluppata su 32 gigabyte, in qualsiasi condizione di luce e anche sottoposta alle intemperie climatiche e agli urti”.
La protezione dei dati avviene con metodo di sicurezza end-to-end e crittografia di tipo “aes”, ovvero un algoritmo di cifratura a blocchi a chiave simmetrica: qualora la cam dovesse essere persa o rubata, risulterebbe inutilizzabile.
Dopo l’utilizzo, le immagini registrate vengono scaricate automaticamente dai dispositivi collocati, a riposo, negli appositi slot presenti sulla docking station presso il Comando di via Galilei; il software sposta i files, in forma cifrata, in un ambiente digitale protetto, dove vengono conservati per sette giorni. Dopo tal periodo, come definito dal disciplinare condiviso con i rappresentanti sindacali, i materiali multimediali vengono cancellati. Solo accertamenti di polizia giudiziaria, potranno beneficiare delle registrazioni a vantaggio della ricostruzione dei fatti oggetto d’indagine. I dispositivi Reveal, strumenti altamente versatili, possono essere utilizzati anche in fase di acquisizione di testimonianze collocati su scrivanie, o sui cruscotti delle auto di servizio in modalità dash cam.